Salvatore Pascarella, in arte Salvatore Nives, nasce nel 1987 nel casertano. Frequenta il liceo scientifico e poi la facoltà di Architettura di Napoli, ma sempre dedicandosi in parallelo al fumetto. Dopo qualche piazzamento in alcuni concorsi nazionali ed internazionali (come il Lucca Project Contest e il MICC indetto dalla giapponese Kodansha) si unisce al gruppo autoprodotto di fumettisti esordienti “Fattore manga” (oggi “O-ink”), con il quale pubblica su Taboo n°0, n°1 e n°2 tra il 2010 e il 2012, in occasione del Lucca Comics&Games. Sempre sotto etichetta O-ink, nel 2013 pubblica anche il primo volume di “Galena Guard”, miniserie fantasy/fantascientifica già apparsa a puntate sui numeri di Taboo. Ha collaborato con il gruppo artistico “Level up” all’interno dell‘artbook “Farsteam” e “Journey into Art”, sempre in occasione del Lucca Comics&Games 2013 e 2014. Nel corso del 2013 ha anche lavorato come 2D Artist e Character Designer per la canadese Dragon Slumber, all’interno di un progetto per lo sviluppo di un videogioco jrpg per PC. Ha pubblicato “Legend of Avalon” sotto l’etichetta Mangasenpai dell’editore Bellesi&Francato Publishing nel 2014, attualmente distribuito in fumetteria sotto circuito PAN distribuzione. Nel 2016 si è classificato secondo al concorso giapponese per autori stranieri “SilentManga Audition”
Ecco l'Intervista in esclusiva dove Salvatore ci racconta il suo “SilentManga Audition”

Ciao Salvatore! Prima di tutto ti chiedo di spiegare ai nostri lettori cos’è ilSilent MangaAudition.
Ciao a tutti!Il Silent Manga Auditionè un concorso di casa Coamix, collegato alla rivista Comic Zenon e con l'obiettivo di scoprire nuovi talenti manga al di fuori del suolo nipponico.
Insomma, un contest pensato specificatamente per autori manga stranieri.
E' indetto due volte l'anno (round primaverile e autunnale), e nella giuria figurano nomi quali Testuo Hara, Tsukasa Hojo, Ryuiji Tsugihara.
Insomma, un contest pensato specificatamente per autori manga stranieri.
E' indetto due volte l'anno (round primaverile e autunnale), e nella giuria figurano nomi quali Testuo Hara, Tsukasa Hojo, Ryuiji Tsugihara.
Cosa ti ha spinto a partecipare a questo concorso ?
Il contest esiste da quasi 3 anni, tuttavia solo un anno fa è stato annunciato il programma “masterclass”, che consiste, oltre al premio in denaro già presente per i vincitori, nell'assegnazione di un punteggio di concorso cumulativo. Partecipando e classificandosi a più round del concorso, si ha la possibilità di sommare i punti ricevuti e, al di sopra di un certo punteggio, si entra nel programma “masterclass”, appunto, nel quale è possibile presentare direttamente i propri progetti allo staff e ricevere feedback e contatti con gli editor della casa editrice.
E' previsto anche un soggiorno in Giappone di una settimana, dove è possibile conoscere e confrontarsi direttamente con i giudici per ricevere consigli e dritte sui propri lavori.
La comunicazione e i contatti sono interamente in lingua inglese.
E' stata fondamentalmente questa possibilità che mi ha spinto a partecipare, prima all'edizione autunnale dello scorso anno, poi a questa edizione (extra) primaverile.
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E' previsto anche un soggiorno in Giappone di una settimana, dove è possibile conoscere e confrontarsi direttamente con i giudici per ricevere consigli e dritte sui propri lavori.
La comunicazione e i contatti sono interamente in lingua inglese.
E' stata fondamentalmente questa possibilità che mi ha spinto a partecipare, prima all'edizione autunnale dello scorso anno, poi a questa edizione (extra) primaverile.

Come hai reagito alla notizia del viaggio in Giappone?
Beh, ero incredulo e decisamente agitato all'idea! E naturalmente al settimo cielo!
Devo sottolineare che questo viaggio è nato non in virtù del programma masterclass, ma di un evento speciale collegato alla collaborazione tra Coamix e l'associazione Sakuramori di Fukushima, per il quale era previsto che i vincitori col punteggio più alto sarebbero stati invitati in Giappone per una speciale cerimonia di premiazione con le scuole elementari del luogo.
Si tratta quindi di un'esperienza slegata dal programma ufficiale del concorso, anche se premi e punteggi restano gli stessi di quelli di un round “regolare”.
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Beh, ero incredulo e decisamente agitato all'idea! E naturalmente al settimo cielo!
Devo sottolineare che questo viaggio è nato non in virtù del programma masterclass, ma di un evento speciale collegato alla collaborazione tra Coamix e l'associazione Sakuramori di Fukushima, per il quale era previsto che i vincitori col punteggio più alto sarebbero stati invitati in Giappone per una speciale cerimonia di premiazione con le scuole elementari del luogo.
Si tratta quindi di un'esperienza slegata dal programma ufficiale del concorso, anche se premi e punteggi restano gli stessi di quelli di un round “regolare”.

Come si è svolta la cerimonia di premiazione?
Ci sono state due cerimonie di premiazione. La prima nella prefettura di Fukushima e in collaborazione con l'associazione Sakuramori, con 150 bambini delle elementari della zona e la presenza di una TV nazionale giapponese. Una sorta di gioco/programma di intrattenimento con la proiezione delle opere vincitrici e un piccolo “workshop” finale in cui i bambini hanno completato un nostro poster, creato per l'occasione, incollando fiori di sakura di carta sui rami da noi disegnati.
La seconda cerimonia è stata a Tokyo, in forma privata, con la giuria, gli editor, lo staff, gli sponsor.
La seconda cerimonia è stata a Tokyo, in forma privata, con la giuria, gli editor, lo staff, gli sponsor.
Personalmente, cosa ti aspettavi da questo viaggio e, soprattutto, ha soddisfatto le tue attese?
Onestamente, non sapevo cosa aspettarmi. Mi era stato comunicato a grandi linee il programma che avremmo seguito, ma la realtà è stata ben più intensa, emozionante, frenetica.
Una meravigliosa esperienza che è andata ben al di là delle mie aspettative.
Una meravigliosa esperienza che è andata ben al di là delle mie aspettative.
Professionalmente ti senti arricchito da questa esperienza ?
Moltissimo. C'è stato modo di dialogare molto con gli editor interni e con Tsukasa Hojo e Tsugihara in persona. Credo di aver appreso più in questa settimana che negli ultimi 10 anni, e sono riuscito a comprendere decisamente più a fondo il funzionamento e i meccanismi del mercato giapponese delle riviste e del loro modo di costruire storie e personaggi.
Prima volta. Era anche la prima volta al di fuori dell'Europa, a dire il vero, e la prima volta in aereo per più di 45 minuti. Ci sono stati vari battesimi di fuoco in questo viaggio.
Non ti nascondo che all'inizio ero emozionato ma anche particolarmente agitato e in ansia.
Per fortuna è andato tutto nel migliore dei modi.
Non ti nascondo che all'inizio ero emozionato ma anche particolarmente agitato e in ansia.
Per fortuna è andato tutto nel migliore dei modi.
Com’è stato vivere in Giappone?
Più che vivere direi “soggiornare”. Siamo stati principalmente presi dal programma degli eventi, dalle cerimonie, gli incontri professionali e le visite guidate, per cui della vita giapponese abbiamo visto relativamente poco. Ma quel poco che abbiamo visto, da turisti naturalmente, è stato davvero speciale e indimenticabile.
Da italiano cosa ti ha sorpreso positivamente e cosa negativamente del vivere giapponese?
Positivamente, mi ha sorpreso naturalmente la quantità di negozi, pubblicità, merchandising dedicati ai manga e agli anime, presenti letteralmente ad ogni angolo della città.
Mi ha sorpreso positivamente anche l'estrema educazione e pulizia del popolo giapponese nei luoghi pubblici e negli eventi formali.
Di negativo non c'è stato davvero nulla: come dicevo, siamo stati davvero poco a contatto con la vita quotidiana giapponese, per cui fare un'analisi che vada al di là dell'aspetto turistico è per me impossibile.
Forse di negativo potrei solo parlare del quanto sia difficile comunicare in inglese con i giapponesi, nonostante Tokyo sia una enorme metropoli come poche altre mondo, ed ormai stracolma di turisti, nei negozi e luoghi pubblici sono davvero pochissimi a parlarlo.
Mi ha sorpreso positivamente anche l'estrema educazione e pulizia del popolo giapponese nei luoghi pubblici e negli eventi formali.
Di negativo non c'è stato davvero nulla: come dicevo, siamo stati davvero poco a contatto con la vita quotidiana giapponese, per cui fare un'analisi che vada al di là dell'aspetto turistico è per me impossibile.
Forse di negativo potrei solo parlare del quanto sia difficile comunicare in inglese con i giapponesi, nonostante Tokyo sia una enorme metropoli come poche altre mondo, ed ormai stracolma di turisti, nei negozi e luoghi pubblici sono davvero pochissimi a parlarlo.
Per concludere ti saluto e ti chiedo una riflessione finale
Non ho riflessioni particolari da fare, se non quella di incoraggiare i giovani autori manga italiani a credere in quel che fanno, a non farsi abbattere dai pregiudizi e preconcetti di cui purtroppo questo mondo è ancora vittima, e di consigliar loro di cuore di partecipare a questo concorso perchè è un'esperienza che vale davvero la pena di essere vissuta, foss'anche solo per percepire quanto rispetto abbiano i giapponesi per il manga straniero, da loro visto come una vera e propria ricchezza. Una sensazione che una volta provata spazza via qualsiasi altra inutile critica e dà la carica per continuare avanti per la propria strada, con più convinzione di prima e sempre con i piedi per terra e la mente aperta.
In bocca al lupo e buona fortuna a tutti quelli che decideranno di prendere parte al concorso!