Paperi è un'opera estemporanea nata perché richiesta a gran voce dal pubblico. I Paperi sono pugni nello stomaco che arrivano a bersaglio non una ma cento volte. Il testo di Marco esalta i quadri di Giulio e l'affiatamento tra i due fratelli è evidente.
Giulio Rincione gli fa eco: “Quasi per gioco, pubblicavo sul web di tanto in tanto dei disegni con dei paperi come soggetti, ai quali regalavo alcune delle mie sensazioni e dei miei pensieri più intimi. Mi sono subito reso conto che il pubblico ne era entusiasta e rimaneva sempre più coinvolto, ad ogni disegno. L'idea però di trasformare il tutto in un volume non è stata mia, ma del mio stesso editore, Lucio Staiano, divertito ed incuriosito da questo fenomeno paperoso.
Io ero reduce da Paranoiae e onestamente non mi sentivo ancora in grado di affrontare di nuovo la scrittura di un fumetto. Avevo bisogno di qualcuno che sapesse scrivere nel modo in cui io disegno, la scelta è subito ricaduta su mio fratello, Marco. Marco è stato in grado di dare una profondità incredibile ai protagonisti di questi albi.
PaperPaolo lo seguiamo in una plumbea domenica autunnale, che parte dal ritorno dalla messa. A casa lo attendono la moglie e tre giovani paperotti, pronti per il modesto pranzo domenicale. Presto, però, l'atmosfera si incrina e dal silenzio dei pensieri inquieti della papera emerge lentamente un'amara verità familiare che nessuno in casa è più capace di tenere sepolta.
64 pagine totali per adesso (in attesa del terzo papero) che sono fantastiche da guardare ma che sono di una profondità quasi morbosa . I temi trattati sono delicatissimi forti e vengono sbattuti in faccia ai lettori con una forza ed una energia che lasciano il segno. Nei due volumi si parla di depressione e pedofilia; i paperi sono vittime e carnefici e lasciano cicatrici indelebili voto 9